Opinione: Il Libro di Talbott, di Chuck Palahniuk



A distanza di quattro anni dal suo ultimo romanzo, l'autore di Fight Club torna con un'opera spiazzante, ingegnosa, politicamente scorretta, in cui fa esattamente quello che gli riesce meglio: mettere alla berlina le assurdità della società contemporanea e smascherare le teorie complottiste che giacciono latenti nella psiche degli americani.
Il passaparola scatta solo tra persone fidate. "Il Giorno dell'Aggiustamento sta arrivando." La gente fa circolare un misterioso libro nero-blu, una sorta di pamphlet profetico, memorizzandone le direttive rivoluzionarie. Messaggi radiofonici e televisivi, cartelloni pubblicitari e il web ripetono ossessivamente gli slogan di Talbott Reynolds: si avvicina il giorno della resa dei conti per la classe dirigente e le élite culturali. Una fantomatica Lista su internet – I Meno Amati d'America – identifica i bersagli. Il popolo non sarà più sacrificato alla nazione, il surplus di giovani maschi non verrà mandato al macello nell'ennesima guerra in Medio Oriente, ma a cadere saranno le teste di politici e giornalisti, professori e notabili – anzi, per la precisione, le loro orecchie. Sinistre. Con la Dichiarazione di Interdipendenza, gli ex Stati Uniti vengono ridefiniti secondo criteri razziali, e la popolazione ridistribuita in base al colore della pelle e alle preferenze sessuali. Il simile con il simile, nei tre nuovi stati-nazione di Caucasia, Blacktopia e Gaysia. Non che tutto fili liscio in questa America post apocalittica, intendiamoci…         

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Adoro Palahniuk e appena ho notato questa traduzione italiana con una data di pubblicazione vicinissima, mi sono elettrizzata! Ero felicissima di poter leggere altro di questo autore incredibilmente folle. Devo un enorme ringraziamento alla Mondadori che mi ha permesso di leggerlo in anteprima. Avevo già preordinato il cartaceo ad inizio gennaio, ma ho provato a chiedere ugualmente e mi hanno mandato il digitale, così da riuscire anche a parlarvene per la sua pubblicazione. Ovvero oggi!
Ormai mi manca solo il libro fisico (e spero arrivi presto), perché è riuscito a coinvolgermi nell'ennesima incredibile storia che devo avere assolutamente sulla mensola insieme agli altri volumi.

A differenza di tanti altri suoi romanzi questo ha parecchie voci protagoniste che danno una versione corale della storia. Inizialmente la rende un po' difficile, perché stacca continuamente fra situazioni diverse e ci vuole un po' per capire chi stia parlando, dove e quando, e (conoscendo l'autore) se saranno presenti per tutto il romanzo o solo in alcune scene.
Eppure devono esserci tanti protagonisti per la vastità della storia che coinvolge molte varietà di razza, sesso e preferenze sessuali. Ognuna che deve essere rappresentata attraverso qualcuno o più d'uno, dandoci l'opportunità di valutare ciò che succede, mano a mano che la storia procede.

Un romanzo dalle tinte attuali, che riesce a fare breccia per la sua incredibile follia che ha aspetti fin troppo realistici, che potrebbero diventare attuabili come niente. Una tematica che tratta spesso nelle sue opere, portando e forzando la mano immaginando scenari così assurdi da sembrare irreali, eppure allo stesso tempo così possibili e facilmente realizzabili da mettere paura (e chiedersi come mai l'essere umano sia così imbecille dal rischiare l'autodistruzione per un appagamento personale).

Si parla del Giorno Dell'Aggiustamento. Qualcosa che passa di bocca in bocca, sussurrato e che viene tramandato quasi di nascosto; chi ci crede vive questo lato nell'oscurità, passando parola, reclutando solo persone fidate, e preparandosi a dare il meglio di se durante quella giornata, mentre il resto del mondo ride su questa ipotetica data che darà inizio ad un cambiamento della società per come la conosciamo.

Non si parla di una lista, ma si parla de La Lista. L'unica ed importante, nella quale i nomi più votati corrono un rischio davvero forte di essere uccisi quando scatterà l'ora. Presa come un gioco da troppi, alcuni tirano sospiri di sollievo quando il loro nome scompare, mentre per altri resta una buffonata ideata da chi deve trovare uno sfogo verso i politici, la stampa, gli insegnanti o chiunque abbia del potere.

Si svolge tutto in America. È delirante, folle, inquietante. Eppure più andiamo avanti nella storia e più tutto questo assume dei toni sempre più assurdi, ma reali.
Scappando persino di mano persino a chi lo ha creato.

Palahniuk riesce a creare l'ennesima realtà in cui i peggiori istinti umani hanno il sopravvento e tutto il resto viene devastato da questa ondata di maschilismo, razzismo, omofobia,...e idiozia profonda, mescolata alla rabbia covata da chi non è stato in grado di creare niente della sua vita e trova in tutto ciò una scappatoia. L'autore riesce anche a dare un senso all'insoddisfazione creata da questa fascia maschile giovane che si prepara ad affrontare l'Aggiustamento, regalando la scusante che sarebbero stati comunque mandati a morire nell'ennesima guerra inutile ed inventata solo per far fuori la maggior parte di quella fetta della popolazione del paese.
Cinico e provocatorio, presenta tutto questo come inevitabile e regalando questa scappatoia a cui si aggregano più che volentieri per poter sopravvivere e ricreare da capo il sistema americano, questa volta a modo loro. Anzi, secondo le regole di Talbott che hanno abbracciato totalmente.

Offre parecchi spunti di riflessione, perché parla molti argomenti dall'aria interessante mescolati a frasi fatte, semplicistiche, che accalappiano la folla in modo incredibilmente facile (suona familiare? Lo viviamo già, infatti mette paura anche a tantissime persone nel quotidiano). Espone spiegazioni a fatti più complessi e banalità, il tutto che fa quasi esplodere il cervello di chi legge perché si tenta di trovare una logica, se c'è, in tutto questo; oppure di smontare il solito complotto creato dal nulla su cui ci si ricama sopra. Un gioco di specchi in cui risulta davvero difficile credere che così tanti abbiano abboccato così facilmente, quando basterebbe una lettura meno "invasata" per comprendere che si viene presi in giro e c'è qualcosa che non quadra molto.

Resta sempre incredibile, alla fine del romanzo, quando il cerchio si chiude e si scopre come è stato creato il tutto, come basti davvero pochissimo per dare vita a qualcosa che spesso non si può più fermare, una sorta di effetto domino che spinta la prima casellina, non si riuscirà ad arrestare.
Queste parti sono frammentate durante la lettura, ma solo verso (appunto) la fine si riuscirà a comprendere realmente come sia nato, abbia avuto una spinta e poi l'ingranaggio abbia continuato a girare.

Una piccolezza che mi ha fatto ridere: Palahniuk cita se stesso e il suo primo romanzo Fight Club un paio di volte. Non vi dirò se in adorazione o smontandosi, ma lo trovo quasi geniale. Non citerà solo se stesso, ma tanti altri personaggi famosi. Dovrete solo leggere per scoprire chi, come e perché.

Non arrivo alle 5 stelle piene perché alcuni passaggi verso la fine non li ho compresi, e vorrei confrontarmi con qualcuno che lo leggerà (io ci spero davvero) così da paragonare le idee e capire cosa abbia voluto dire l'autore: se l'ennesima presa in giro e provocazione, oppure altro.

Mi è piaciuto davvero tanto, nonostante ho notato l'opinione (di chi lo ha già letto all'estero) che lascia una media del tre stelle.
Sono di parte, adoro lo stile, gli argomenti, il coraggio di Palahniuk nel buttarsi e raccontarci qualcosa totalmente fuori dalle righe in modo impensabile ma coerente con la natura umana.
Se vi piace, fateci un pensiero serio perché, per me, è davvero bello!

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